Diana è una grande buongustaia, avendo un ottimo metabolismo, non si è mai preoccupata troppo di seguire un’alimentazione sana e corretta. Ha sempre adorato il cibo piccante e saporito tanto che “la pizza non è contemplata se non con il salame piccante” e “l’aggiunta di sale e peperoncino è d’obbligo a ogni portata”, fatto salvo per il dolce, ovviamente. Fino a quando non ha iniziato a soffrire di attacchi di cistite.
Un’alimentazione scorretta
Diana ha 30 anni ed è sempre stata una ragazza slanciata e sportiva, simpatica e carismatica. La gioia di suo papà e dei suoi innumerevoli fidanzati, che negli anni hanno apprezzato il suo gusto da maschiaccio sul cibo. Non ha mai intrapreso una dieta né per dimagrire né tantomeno disintossicante, anzi, ha sempre adorato cibi speziati, saporiti tendenti al salato, abbastanza unti e calorici. Tra i suoi preferiti il kebab, hamburger e patatine – ovviamente con salsa extra piccante -, la pizza spicy, fritti di ogni genere, ma soprattutto non rinuncia mai all’aggiunta di peperoncino e sale ovunque. L’acqua, di base, non viene dimenticata durante l’attività sportiva, ma a tavola no grazie. Per la prima colazione – il pasto più importante della giornata – Diana si regala una brioche alla nutella con cappuccino, a pranzo di solito mangia un panino veloce o una pizza con bibita, Coca Cola, Fanta o Sprite, a seconda dell’umore, e a cena – il suo pasto preferito – si premia con deliziosi manicaretti quasi sempre di carne, molto saporiti e accompagnati da una bella birra ghiacciata o da un bicchiere di vino.
Lo stop obbligato
Diana non ha mai sentito l’esigenza di mettersi a dieta perché non è mai ingrassata, e avendo una bella pelle non è mai stata interessata nemmeno a immergersi psicologicamente in un periodo detox.
Un pomeriggio però, seduta come ogni giorno alla sua scrivania in ufficio, sgranocchiando un pacchetto di patatine per merenda, avverte urgente il bisogno di fare pipì, contemporaneamente ad una sensazione di pressione al basso ventre. Urinando sente un forte bruciore e l’esigenza di voler svuotare la vescica non passa. Non aveva mai provato un dolore simile a quello. Cosa stava capitando?
Al dottore la situazione è chiara: Diana ha la cistite. Le prescrive quindi un esame delle urine completo più un’urinocoltura. Nel frattempo le segnala le regole, da seguire assolutamente, per iniziare a combattere la cistite a tavola.
Le raccomandazioni dietetiche generali contro la cistite
L’alimentazione contro la cistite prevede prima di tutto unacorretta idratazione. Bere molta acqua, minimo 2 litri al giorno ben distribuiti, favorisce la diuresi giornaliera, sia in frequenza, sia in volume e così facendo riduce la carica batterica per diluizione ed espulsione. Inoltre, la corretta idratazione – unita a cibi ricchi di fibre – contribuisce alla regolarità intestinale, riducendo la proliferazione di batteri fecali come l’Escherichia Coli (una delle principali cause di infezione alla vescica).
Inoltre per diminuire il pH delle urine, poiché alcuni batteri non sopravvivono a pH bassi, occorre aumentare il consumo di cibi acidificanti e diminuire quelli alcalinizzanti.
Nello specifico si consiglia il consumo di:
- almeno una porzione di verdure a pasto, per garantire il corretto apporto di vitamine, sali minerali, antiossidanti e fibre. Consigliati cavolfiori, finocchi, carote, lattuga, broccoli e spinaci;
- due/tre frutti al giorno, meglio se con la buccia e di stagione. In particolare mirtilli, ribes, kiwi, fragole e frutti di bosco perché, grazie alla presenza di vitamina C, aiutano a rafforzare il sistema immunitario, ma anche anguria e ananas per la loro azione diuretica;
- i cereali integrali, tipo pane, pasta, riso, sono da preferire rispetto a quelli raffinati perché favoriscono il transito intestinale in quanto ricchi di fibre;
- pesce fresco, in particolare quello azzurro e il salmone selvaggio per il loro elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi Omega-3;
- formaggi e latticini freschi a basso contenuto di grassi, come ricotta, mozzarella, crescenza, stracchino;
- yogurt e kefir senza zucchero che contengono probiotici naturali, oppure fermenti lattici per aiutare la flora batterica intestinale;
- aglio, cipolla, ma anche sedano e prezzemolo per insaporire i piatti, e per la loro azione diuretica;
- olio extravergine d’oliva, da usare a crudo per condire le pietanze.
Vanno sicuramente ridotti gli zuccheri semplici, di cui tra l’altro si nutrono i batteri che causano l’infiammazione, e i grassi saturi, soprattutto di origine animale, che possono essere causa di irritazione della vescica. Inoltre per evitare le recidive vanno eliminati gli alcolici e i superalcolici – tra cui birra e vino – tutti i cibi e le spezie troppo piccanti, le carni lavorate tipo insaccati, salsiccia, salame, cotechino, gli alimenti fritti e infine, vamoderato il consumo di sale e carni rosse – optando per i tagli più magri – così come i lieviti naturali e artificiali.
Urinocultura negativa, ma infiammazione in corso
Se il batterio entra in circolo, la cura da seguire è farmacologica. Prima che ciò avvenga però si può agire adottando corrette norme igieniche, di stile di vita e un’attenzione particolare alla dieta, idrica e alimentare. Ecco perché Diana ha dovuto cambiare le sue abitudini alimentari seguendo piccoli, ma importantissimi consigli.