Proprio perché poco conosciuta, in questo articolo esploreremo l’interessante connessione tra depilazione e cistite, esaminando i potenziali fattori di rischio, le migliori pratiche per prevenire l’infiammazione e i consigli per mantenere la salute della vescica durante il processo di rimozione dei peli.
Estate e depilazione
Durante l’estate si sa, in molti affrontano il tema della depilazione in modo più frequente e attento rispetto ad altre stagioni. Con l’arrivo del caldo e con l’abbigliamento estivo, leggero e scoperto, la maggior parte delle donne sente la pressione sociale o personale di mantenere e mostrare una pelle liscia e priva di peli. La depilazione diventa quindi una parte importante della routine di cura personale quotidiana, sia per ragioni estetiche che pratiche.
Negli ultimi tempi inoltre, sempre più persone, soprattutto giovani, optano per la depilazione intima totale. Questo trend è spesso influenzato dall’estetica, ma anche da motivazioni igieniche, con l’idea che una pelle liscia sia sinonimo di pulizia. Tuttavia, i fatti scientifici rivelano una verità sorprendente: i peli non sono affatto poco igienici, ma svolgono un ruolo importante nel proteggere la pelle da batteri dannosi. In particolare, i peli pubici sembrano offrire una difesa significativa contro traumi e batteri. Le donne che si depilano completamente possono essere più suscettibili a infezioni sessualmente trasmissibili come l’herpes o il papillomavirus, oltre a sviluppare condizioni come la vulvodinia. È evidente che la depilazione totale compromette questa importante protezione, aumentando quindi anche il rischio di cistite nelle donne.
Esiste un collegamento tra depilazione e cistite?
Sì, anche se non diretto, esiste un collegamento tra depilazione e cistite. Si può optare per diversi metodi di depilazione, come la rasatura, la ceretta, l’epilazione con crema depilatoria o l’uso di epilatori elettrici, in base alle proprie preferenze ed esigenze.
Tuttavia, il processo di depilazione può essere spiacevole o scomodo; specialmente se si verificano irritazioni cutanee, arrossamenti o follicolite.
La depilazione, in particolare quando viene eseguita mediante rasatura o ceretta nella zona pubica, può aumentare il rischio di contrarre infezioni del tratto urinario, inclusa la cistite. Ciò avviene perché la rimozione dei peli può causare microlesioni sulla pelle, aprendo la porta all’ingresso di batteri nella zona intima.
Inoltre, la rasatura può irritare la pelle sensibile intorno all’area genitale, favorendo ulteriormente la proliferazione batterica. Questo può essere particolarmente problematico se non vengono adottate precauzioni igieniche adeguate dopo la depilazione, come l’uso di strumenti puliti e la protezione della pelle irritata.
Per ridurre il rischio di cistite post depilatoria, è consigliabile seguire alcune pratiche igieniche, come l’utilizzo di lame nuove, l’applicazione di creme idratanti non irritanti dopo la rasatura e l’adozione di una corretta igiene intima. Inoltre, evitare di indossare indumenti stretti o realizzati con tessuti sintetici può contribuire a ridurre l’irritazione e l’accumulo di umidità nella zona genitale, diminuendo così il rischio di infezioni.
Un’estetica ingannevole
Rimuovendo i peli, mediante varie modalità, temporanee o permanenti, si elimina solamente la parte più visibile dello scudo biologico che protegge i genitali esterni femminili. Depilare o lavare eccessivamente la vulva significa privarla del suo meccanismo di difesa naturale. Quali sono le conseguenze? Gli studi scientifici indicano che questa pratica aumenta la secchezza vulvare, una problematica ora comune anche tra molte giovanissime che si depilano, e raddoppia il rischio di infezioni da virus sessualmente trasmissibili e da batteri provenienti dall’intestino, come l’Escherichia coli, che dall’ano raggiungono con facilità la vagina priva di scudi protettivi. Inoltre, la depilazione rimuove i feromoni specifici, privando i genitali del caratteristico odore e dell’attrattiva unica della donna. Questa pratica, compiuta in nome dell’estetica, merita dunque senz’altro una riflessione non convenzionale.