Rebecca è stufa. Ogni mese, puntualmente, la settimana prima che le inizi il ciclo, soffre di terribili fastidi alla vescica: compaiono il solito bruciore e prurito intenso. Ma qual è la connessione tra cistite e ciclo mestruale? Ci sono strategie per cercare di alleviare i fastidi? Studiamolo insieme.
Sapere è…
Rebecca, per evitare di trovarsi ogni mese nella stessa situazione, vuole imparare esattamente come funziona il ciclo mestruale. Quest’ultimo ha la funzione di preparare l’organismo femminile ad accogliere una gravidanza e a produrre l’ovulo da fecondare. Dura mediamente 28 giorni e può essere suddiviso in 4 fasi. Capire cosa succede durante queste fasi, la aiuterà ad individuare il periodo più a rischio di recidive e di conseguenza a prevenirle.
Il ciclo mestruale
Durante la prima fase – la mestruazione – l’insorgenza di una cistite è rara. Con il ciclo infatti, i dolori e le infiammazioni diminuiscono o scompaiono. Il follicolo è molto piccolo, estrogeni e progesterone calano drasticamente e, proprio per questa diminuzione, il corpo espelle una maggiore quantità di liquidi (attraverso sudore, urine e feci) che erano stati trattenuti in fase premestruale. Svuotandosi l’intestino e restringendosi l’utero, diminuisce anche la pressione su vescica e basso ventre, regalando alla donna un momento di sollievo e benessere. Nella seconda fase – quella follicolare – la maggior parte delle donne si sente bene. Il follicolo cresce, gli estrogeni aumentano e provocano maggiori secrezioni vaginali che raggiungono il picco massimo durante la terza fase, ovvero quella ovulatoria. È proprio durante l’ovulazione, della durata di circa 48 ore, che molte donne ricominciano a percepire i primi sintomi. Possono comparire leggeri crampi in zona utero e ovaie e piccole perdite di sangue. Chi soprattutto sta cercando una gravidanza, deve fare i conti con il maggior numero di rapporti sessuali e l’alcalinità dello sperma che compromette la sopravvivenza dei lattobacilli benefici. Questa è messa a repentaglio anche dal fatto che durante l’ovulazione calano gli estrogeni causando un innalzamento del ph. La conseguenza è che aumenta il rischio delle contaminazioni batteriche. Durante la fase premestruale o luetica, l’ultima del ciclo, il follicolo che ha espulso l’ovulo, si trasforma in corpo luteo e l’endometrio cresce per accogliere l’eventuale embrione impiantato. Aumenta drasticamente la produzione di progesterone e la temperatura corporea si alza circa di mezzo grado. L’ovulo, se fecondato, si impianta nell’utero. In caso contrario, il corpo luteo scompare e i livelli di progesterone ed estrogeni diminuiscono drasticamente. Questa precipitazione ormonale provoca la distruzione dell’endometrio, inizia dunque il ciclo. Per ogni donna la fase luetica ha una durata fissa che varia dai 9 ai 16 giorni. Ed è proprio questo il periodo più critico per quanto riguarda l’insorgenza delle cistiti.
La sindrome pre-mestruale
Eh sì, si chiama addirittura sindrome pre-mestruale e colpisce la maggior parte delle donne nei giorni immediatamente precedenti la mestruazione. Ci si sente suscettibili e particolarmente sensibili a livello emotivo, stressate e contratte, ma non solo. Molte donne infatti sono soggette a emicranie e dolori di varia natura come il mal di schiena o addirittura la cistite. Gonfie, goffe, inadatte, con i capelli che non stanno mai al loro posto e i cambiamenti d’umore all’ordine del giorno: questo disagio fisico e mentale è causato dalle variazioni dei livelli ormonali nel sangue. Il forte aumento di progesterone, che caratterizza l’inizio della fase luetica, aumenta la secchezza vaginale che a sua volta favorisce il rischio di infezioni batteriche e riduce anche la risposta immunitaria dell’organismo. Ecco perché, proprio in questa fase, è frequente l’insorgenza non solo di cistiti, ma anche di una serie di disturbi legati a un deficit immunitario come l’herpes, il mal di gola, le afte orali o la candida vaginale. Inoltre la ritenzione idrica, tipica di questo periodo, causata dall’aumento di estrogeno post ovulazione, riduce i liquidi che dovrebbero arrivare in vescica concentrando le urine. Essa indurisce anche le feci e quindi provoca stitichezza incrementando il rischio di proliferazione di batteri intestinali. L’aumento dello spessore dell’endometrio e dei suoi vasi sanguigni priva di sostanze nutritive e ossigeno gli organi pelvici vicini tra cui la vescica. Inoltre, la diminuzione di estrogeno che compare a ridosso del ciclo, provoca una diminuzione del glicogeno e porta all’aumento delle infezioni batteriche.
…potere
Con tutte queste nozioni, Rebecca potrà affrontare le singole fasi del suo ciclo mestruale con molta più consapevolezza e disinvoltura. Potrà anticipare le problematiche legate a sbalzi ormonali, ritenzione idrica e rapporti sessuali e, capendone il motivo, saprà gestire un’eventuale infiammazione in caso dovesse tornare.