Finalmente è arrivato agosto, e con lui le tanto desiderate ferie. Susanna quest’anno aveva le idee chiare, e insieme al suo ragazzo aveva organizzato un viaggio meraviglioso: attraversare la Scozia in macchina. Avevano studiato tutte le tappe, senza però prenotare alcuna camera, perché il loro desiderio era quello di passare la maggior parte delle notti in tenda. Susanna non aveva calcolato che un viaggio all’avventura può essere faticoso, anche perché proprio in quel periodo in Scozia può piovere ininterrottamente e, per di più, lei avrebbe avuto il ciclo. La scarsa igiene mista al freddo notturno sono stati fatali. Ecco il suo racconto.
Quanti anni hai?
28.
Dove abiti?
A Roma.
Purtroppo hai avuto una brutta sorpresa in viaggio?
Eh sì, decisamente. Non mi sarei mai aspettata un intoppo di questo tipo, anche perché non avevo mai sofferto di cistite prima d’ora. Ero partita davvero carica e piena di aspettative. Era da anni che desideravo scoprire la Scozia, e insieme al mio fidanzato avevamo organizzato un viaggio itinerante in macchina. La leggerezza più grande da parte nostra è stata quella di non voler prenotare nemmeno una notte in albergo, perché eravamo convinti di divertirci di più in tenda: un modo libero e romantico di passare la notte, soprattutto per una coppia giovane come noi. In Scozia ahimè c’è stato un tempo orribile: ha piovuto senza sosta durante tutto il nostro soggiorno. Dormire non dico nemmeno in una situazione di umidità, ma sotto la pioggia, non ha giocato a mio favore.
Cioè?
Al mattino richiudevamo la tenda sotto la pioggia, e ovviamente in macchina non riuscivamo ad asciugarla completamente per la notte successiva, quindi la rimontavamo che gocciolava. L’interno era fradicio, e lo erano anche i materassini isolanti. Riuscivamo a tenere semi asciutti solo i sacchi a pelo. Insomma, la notte, più che un’avventura, era un incubo. Come se non bastasse, a metà vacanza mi è arrivato in anticipo il ciclo, avevo fatto i calcoli prima di partire ed ero sicura che sarebbe dovuto arrivare la settimana dopo. La scarsa igiene, data dal fatto che avevamo accesso solo a bagni pubblici, il freddo, l’umidità, i rapporti con il mio fidanzato che, oltre ad essere coccole, erano anche un modo per creare calore, e la stanchezza, hanno creato un mix perfetto che ha innescato questo brutto attacco di cistite. In aggiunta, la sensazione di disagio e la mancanza di privacy mi avevano provocato problemi di stitichezza. Ricordo che la sera di mercoledì – eravamo appena arrivati a Ullapool – iniziai ad avvertire brividi insoliti e uno stranissimo dolore al basso ventre; all’inizio pensai che fosse dovuto al ciclo, poi il dolore si trasformò in bruciore acuto, soprattutto legato alla minzione. Urinare era diventato urgente e dolorosissimo. Mi sentivo completamente smarrita perché non conoscevo questo disturbo. Chiamai mia mamma e, appena le descrissi il disagio, mi disse che si trattava sicuramente di cistite.
Che consigli ti diede?
Mi consigliò subito di bere moltissima acqua per ripulire il più possibile la vescica e, se avessi avuto la possibilità, di fare una doccia calda puntando il getto all’altezza della vescica; di fare attenzione all’igiene e di evitare assolutamente di trattenere l’urina. Mi disse di utilizzare indumenti comodi e di astenermi dai rapporti per i giorni più critici. Inoltre si raccomandò che mi prendessi il mio tempo per cercare di scaricarmi. Sicuramente anche il fatto che mi fosse venuto il ciclo mi aveva resa più vulnerabile, spesso infatti a ridosso delle mestruazioni mi si abbassano le difese immunitarie.
Fu così che decidemmo di cercare una camera libera, ma la sfortuna volle che non riuscimmo a trovare assolutamente niente, era tutto fully booked e l’unica soluzione fu dormire in macchina, sicuramente più asciutta della tenda. Nemmeno a Inverness il giorno seguente riuscimmo a trovare stanze. Solo a Edimburgo, e a seguire a Oxford, ci fu finalmente la possibilità di prenotare due B&B. Un letto comodo e caldo, e una doccia pulita mi avevano aiutata a recuperare le forze. Il fastidio persisteva, ma era diventato più sopportabile. Bevendo 4 litri di acqua al giorno riuscivo a mantenere pulita la vescica. Una volta arrivata a casa sono andata subito dal medico, che mi ha prescritto esame delle urine e urinocoltura.
Quali consigli ti senti di dare?
Il mio consiglio è quello di prepararsi, perché anche le avventure richiedono un po’ di pianificazione e consapevolezza. Affrontare la cistite durante i viaggi può essere un’esperienza sfidante, ma con la giusta consapevolezza e organizzazione, è possibile rendere l’avventura sicura e piacevole. Ho imparato che la prevenzione gioca un ruolo fondamentale nella gestione della cistite durante i viaggi. Mantenere un’adeguata idratazione, fare attenzione all’igiene personale, evitare di trattenere l’urina e indossare indumenti traspiranti e comodi sono solo alcune delle precauzioni che possono aiutare a ridurre il rischio di infezione. Anche l’utilizzo di prodotti specifici per l’igiene intima può rivelarsi utile per mantenere l’equilibrio della flora batterica e proteggere la salute intima soprattutto durante un viaggio. Che si tratti di una vacanza esotica in un luogo lontano o di una semplice gita fuori porta, la salute e il benessere devono essere sempre al centro delle nostre attenzioni.