Tutti aspettano impazienti le festività. Rilassarsi, concedersi qualche vizio culinario e annusare il profumo fresco e pungente della neve, sono i pensieri che mettono allegria durante le ultime giornate di lavoro a dicembre. Attenzione però, perché il cibo più pesante e gli sbalzi di temperatura possono essere dannosi per il nostro apparato urinario. Approfondiamo insieme.
Pranzi e cene natalizie
Il Natale è alle porte e con esso tutto ciò che di meraviglioso ne consegue: addobbi, profumi di pietanze da leccarsi i baffi, carte e nastri luccicanti, tazze di cacao bollente per scaldare cuore e spirito. Le strade si tingono di allegria e tutti si sentono più generosi. Gli amici che vivono all’estero tornano sempre e il Natale diventa quell’occasione per salutarsi e raccontarsi i mesi trascorsi. Inoltre ci si riunisce in famiglia e c’è chi apprezza questo rito e chi invece si sente un po’ costretto, ma dopo tutto, la gioia di poter stare insieme dovrebbe vincere qualsiasi tipo di amarezza o agitazione. Il menu, di solito preparato dalla mamma o dalla nonna, è sempre delizioso e il rischio poi – soprattutto se reduci da una settimana di festeggiamenti con colleghi e amici – è proprio quello di esagerare sia con cibo che con alcolici e di ritrovarsi il giorno dopo troppo appesantiti.
Proprio perché il rapporto tra nutrizione, corretta alimentazione e salute è naturalmente molto stretto, mangiare troppo, non limitarsi nei condimenti, eccedere con spezie piccanti e irritanti sorseggiando champagne, spumante, vino o birra, sovraccarica troppo l’intestino e di conseguenza aumenta notevolmente il rischio di contrarre un’infezione delle vie urinarie.
Vacanze sulla neve
Inoltre è proprio durante queste festività che ci si regala qualche giorno in montagna all’insegna dello sci e quindi – ahimè – del freddo.
C’è chi è più meditativo e preferisce immergersi nella natura praticando fondo o ciaspolando, e chi invece, amando la velocità, adora buttarsi giù sulle piste nere tra discesa libera e slalom. Tutti sanno che in montagna ci si veste con capi tecnici quali biancheria intima termica, felpe in pile, tute integrali, pantaloni e giacche a vento in Gore-Tex, scarponi, cappello o casco, guanti e sciarpa. Vestire se stessi e magari anche i propri figli non è un’azione da poco, ecco perché l’idea di spogliarsi per fare pipì, molto spesso, non viene nemmeno presa in considerazione. Questo porta a trattenere le urine più del dovuto, il che è sicuramente segno di un pavimento pelvico tonico e in forma, tuttavia far passare troppo tempo tra una minzione e l’altra è un comportamento che, se frequente, può esporre a rischi per la salute dell’apparato urinario tra cui l’insorgenza di infezioni causate dal ristagno di batteri in vescica.
Inoltre attenzione agli sbalzi di temperatura che possono essere nocivi per il nostro apparato urinario. Il freddo intenso può provocare una vasocostrizione locale che facilita la cistite.
Il corpo ci parla
Quando fa freddo, il nostro organismo reagisce attivando un’attività muscolare involontaria. Questo lavoro produce sì calore, ma aumenta lo stato di contrattura che va a schiacciare i nervi alterando la sensibilità degli organi pelvici. Tutto ciò fa sì che aumentino i dolori, la sintomatologia e la possibilità di cistiti, sia batteriche che non. Come mai più la temperatura esterna scende e più aumenta lo stimolo di fare pipì? Perché il nostro corpo, per difendersi, reagisce al freddo eliminando liquidi. L’organismo protegge gli organi vitali interni dall’abbassamento della temperatura. Deve mantenere costante la temperatura corporea, e lo fa anche attraverso la vasocostrizione periferica, ossia restringendo i vasi sanguigni di mani e piedi. Lo stimolo a urinare è una conseguenza di questa vasocostrizione. Infatti il restringimento dei capillari provoca l’aumento della pressione sanguigna, poiché la stessa quantità di sangue deve scorrere in uno spazio ridotto e urinare abbassa la pressione. In questi casi il consiglio è quello di ascoltare il proprio corpo, assecondando sempre, o almeno il più possibile, gli stimoli e i bisogni.
Per quanto riguarda il cibo invece, si può quasi dire di dover agire al contrario. Ovvero, in questo caso non va esaudito ogni desiderio culinario dettato dal nostro stomaco, bensì ci si deve trattenere e la parola d’ordine diventa moderazione.
Sperando facciate tesoro di questi piccoli, ma preziosi consigli, vi auguriamo un Natale sereno e buone feste!