La prima storia d’amore è sempre un momento molto dolce, ma anche molto stressante per una ragazza. Diana la scorsa estate aveva 18 anni, dopo un’eccellente maturità, si è goduta l’estate più bella della sua vita. Al mare ha conosciuto Guglielmo, i due si sono piaciuti fin da subito e vivendo entrambi a Torino hanno deciso di continuare a vedersi anche dopo le vacanze, perché la loro non era sicuramente solo un’avventura estiva. Dopo sei mesi è arrivato il momento che Diana aveva sempre immaginato e sognato, era pronta per fare l’amore con Guglielmo. Purtroppo però i sogni non sono la realtà e accanto al forte desiderio, oggi deve combattere con una fastidiosissima cistite. Ecco la sua storia.
Quanti anni ha?
19
Dove abita?
A Torino.
Come ha iniziato a soffrire di cistite?
Tutto è iniziato quando ho finalmente deciso che il mio più grande desiderio era fare l’amore con il mio ragazzo Guglielmo. Erano passati sei mesi da quando ci eravamo conosciuti ed entrambi non vedevamo l’ora di poter stare insieme. La nostra prima volta è stata proprio come l’ho sempre sognata. Lui è un ragazzo dolcissimo ed è riuscito a farmi sentire totalmente a mio agio. Eravamo soli a casa e ci siamo dedicati un week-end romanticissimo. Mai avrei pensato che la conseguenza dei nostri giorni insieme sarebbe stata una lunga lotta con la mia attuale nemica cistite.
Cos’è successo?
Per noi ragazze, soprattutto le prime volte, l’atto sessuale non è sicuramente da considerarsi come solo pura libido, perché, nonostante il desiderio sia forte e la passione tanta, la nostra vagina all’inizio non sembra proprio creata per accogliere il membro maschile. È stato bello come dicevo poco fa, ma non facile. Ho provato dolore e la sensazione non è delle più semplici da descrivere. Mi sembrava di dover accogliere un oggetto duro e molto più grande di quello che anatomicamente sarebbe passato con semplicità.
Lo sfregamento e le spinte forti hanno sicuramente avviato un processo di infiammazione.
Mi hanno spiegato che la cistite dopo i rapporti è un’infiammazione causata da batteri, soprattutto presenti nella flora fecale che, a causa dell’attrito sulla mucosa vaginale causata dall’atto che ne aumenta la permeabilità, possono passare attraverso le pareti vaginali e arrivare in vescica. Lo sviluppo della cistite dipende dalla virulenza di questi batteri. Batteri come l’Escherichia Coli, per esempio, sono provvisti di fimbrie, appendici filamentose che permettono una forte adesione alle pareti della vescica.
Sintomi?
Domenica sera, l’ultimo giorno del nostro weekend romantico, ho iniziato a non sentirmi bene. Siamo usciti a bere un aperitivo con una coppia di nostri amici, ma non sono riuscita a godermi il mio bicchiere di vino. Sentivo pungere forte a livello pubico e questo dolore non mi permetteva di rimanere seduta tranquilla, avevo il sintomo delle restless legs e continuavo ad avvertire un impellente bisogno di urinare. Con Guglielmo abbiamo dovuto salutare i nostri amici perché non resistevo. A casa mi sono buttata sul WC solo che, quando ho cercato di svuotare la vescica, ho provato grande bruciore. Mi sembrava un incubo. Non conoscevo questa brutta bestia e il ricordo più nitido che ho di quelle ore, è quello di non desiderare altro che stare seduta sul water perché in quella posizione mi sembrava di soffrire meno.
Come la stai curando?
Poiché non conoscevo per nulla la cistite, ci sono volute alcune settimane per studiare il nemico e capire di che cosa si trattasse. Sono stata anche all’ospedale la sera di quella famosa domenica. Mi hanno trovata molto infiammata e l’urinocoltura ha segnato l’Escherichia Coli come battere presente. Come cura ho preso antidolorifici e antibiotico, ma bisogna stare attenti perché la cosa più sbagliata da fare invece è assumere singole dosi di antibiotico come profilassi, che possono evitare l’episodio acuto, ma nel lungo tempo peggiorano lo sbilanciamento tra batteri buoni e cattivi, equilibrio che invece è di fondamentale importanza per combattere l’infezione. Per prevenire la cistite dopo i rapporti serve irrobustire le mucose e individuare gli sbilanciamenti tra batteri buoni e batteri “cattivi”. Tra l’altro ultimamente mi hanno parlato di uno zucchero semplice estratto dal legno di betulla e larice che si chiama D-mannosio e a quanto pare è estremamente efficace contro l’Escherichia Coli e in generale contro le recidive poiché trascina via con sé nell’urina i batteri. Visto che sto combattendo questa insidiosa nemica ormai da qualche mese con poco successo, ripongo grande speranza in questo prodotto naturale.