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La cistite da primo freddo

Il caldo è un fattore di rischio ben noto che aumenta la probabilità di contrarre la cistite, perché afa e sudore rendono più difficile mantenere un buon livello di idratazione, e fanno sì che nell’area genitale proliferino microorganismi che migrano poi verso la vescica. Anche nei mesi più freddi dell’anno però, è bene non sottovalutare alcuni aspetti che possono favorire l’insorgere di un’infezione batterica: approfondiamoli insieme e scopriamo cosa contribuisce ad agevolare la nostra nemica. 

Riscaldamento dannoso

In autunno inizia ad aumentare il desiderio di nido, di coccole e di tepore. L’idea di starsene al calduccio mentre fuori piove e tira vento, alletta parecchio.

Senza accorgercene però, rintanandoci in casa sottoponiamo il nostro corpo alle conseguenze causate dai sistemi di riscaldamento che seccano molto pelle e mucose, ovvero le membrane che ricoprono alcuni nostri organi, come per esempio la vescica. Quest’ultima, più secca del solito, ha maggiore propensione a essere danneggiata da batteri o altri agenti irritanti e la cistite può quindi scatenarsi più facilmente. Con le temperature rigide inoltre, bisogna prestare particolare attenzione agli indumenti che indossiamo. Sintetico è sinonimo di caldo, ma attenzione! Più si indossano capi sintetici, più si crea l’ambiente ideale per la riproduzione batterica. Quindi è importante vestirsi comodi, ma le stoffe devono assolutamente essere traspiranti.

Il freddo inoltre, soprattutto se in grande contrasto con gli ambienti riscaldati, provoca quella strana sensazione di dover andare a fare pipì più spesso. Questo accade perché le temperature più basse sensibilizzano le terminazioni nervose di reni e vescica. Questi ultimi, essendo in un certo senso stressati, diventano automaticamente più vulnerabili e quindi facilmente attaccabili da batteri e germi. 

Sistema immunitario sotto pressione

L’arrivo della stagione invernale potrebbe coglierci impreparati, motivo per cui è più facile ammalarsi. Le nostre difese immunitarie devono adattarsi alla nuova temperatura e questo a volte accade con fatica, ed è proprio in questo momento di transizione che virus e batteri possono avere la meglio causando raffreddori, influenza, infiammazioni e infezioni. In questo caso è di fondamentale importanza prestare attenzione all’alimentazione. Una dieta sana ed equilibrata infatti è la base di partenza per un organismo vigoroso e forte. Così come l’attività fisica. In primavera e in estate allenarsi all’aperto sotto il sole dà gioia e permette allo stesso tempo di fare scorte di vitamina D, importantissima per il nostro benessere psicofisico. D’inverno diventa ben più complicato assumere naturalmente la quantità di vitamina D necessaria al nostro organismo, ma c’è chi almeno riesce a mantenere un buon livello di attività fisica allenandosi in palestra, e chi invece cade vittima di pigrizia e sedentarietà abbassando quindi la frequenza cardiaca, rallentando la circolazione sanguigna e di conseguenza rendendo le cellule immunitarie meno vigili ed efficienti.

Vizi e coccole

In inverno, si sa, voglia di tenerezza e concessioni sono all’ordine del giorno. È inevitabile farci tentare più che mai dal famoso comfort food: dolci, salse, cibi e prodotti pesanti e sicuramente alcol. Quest’ultimo indebolisce la capacità del sistema immunitario di contrastare le infezioni, riduce i globuli bianchi e impedisce l’assorbimento delle vitamine comportando una carenza nutrizionale. Zuccheri e grassi purtroppo costituiscono un cocktail letale per il nostro organismo. Alimentandoci male, oltre ad affaticare il sistema digerente, corriamo il rischio di irritare sia l’intestino sia le vie urinarie e questo non aiuta di certo a ostacolare l’insorgere della cistite. Inoltre, essendo meno attivi e sudando meno, la sensazione di sete non è mai così palese come in estate e il rischio è quello di non idratarsi abbastanza.

Sarà poi per le temperature più rigide o perché in inverno il buio inizia a bussare alla porta fin da metà pomeriggio, ma il desiderio di rifugiarsi sotto le coperte e la voglia di contatto fisico aumenta. Il problema è che più rapporti sessuali possono significare una maggiore possibilità di infezione e/o infiammazione della vescica.

Questo comunque non significa che non ci si possa concedere una cena abbondante, un bicchiere di vino o dolci coccole, il punto è solo riuscire a condurre una vita sana ed equilibrata con giudizio e buon senso. Far tesoro dei possibili rischi aiuta a evitarli.

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