La cistite è un disturbo molto frequente nelle donne e può essere causata da diversi tipi di agenti patogeni come batteri, virus, funghi e germi. Nella maggior parte dei casi, l’origine della cistite è di tipo batterico e il responsabile è l’Escherichia Coli. Nel post parto ci sono numerosi fattori di rischio che predispongono la donna allo sviluppo di un attacco di cistite. Approfondiamo insieme.
Una fase delicata
Il post parto è una fase molto delicata della donna poiché, sia che abbia partorito naturalmente, sia che abbia subito un taglio cesareo, si trova in una condizione di fragilità, stanchezza e debolezza dovuta alle dolorose contrazioni uterine, alla pressione arteriosa, alla temperatura corporea oscillante, alla frequenza cardiaca e ai sanguinamenti vaginali presenti sia durante il parto naturale sia nel post operatorio del cesareo. La maggiore fragilità dell’area pelvica e vaginale e l’abbassamento sia delle difese immunitarie, dovuto allo stress del parto, sia dei livelli ormonali, contribuiscono a rendere la donna particolarmente vulnerabile. Tutto questo aumenta se è avvenuto anche un intervento chirurgico che può essere il cesareo stesso o un’episiotomia, ossia un’incisione del perineo che serve a favorire la fuoriuscita della testa del neonato. In entrambi i casi la donna rimane diverse ore con il catetere che sicuramente contribuisce a irritare l’uretra.
Sintomi e possibili recidive
Non è raro soffrire di cistite post parto. Chi inoltre ha già avuto la cistite in gravidanza purtroppo è maggiormente predisposto a ulteriori recidive.
I sintomi sono esattamente quelli di una normale cistite e tra i più comuni troviamo: difficoltà a urinare, dolore e bruciore durante la minzione, bisogno di urinare spesso, sensazione di svuotamento vescicale incompleto e urine torbide e maleodoranti, a volte accompagnate da piccole tracce di sangue. La donna nel post parto è sicuramente più sensibile ed emotiva e meno tollerante nei confronti del dolore per tutti gli aspetti che abbiamo citato poco prima. Il fatto di vivere una ipersensibilità così delicata tra ventre e vagina, ostacola la sopportazione del disagio dovuto alla cistite.
Prevenzione e cure
Soprattutto per chi sa di essere un soggetto a rischio, in questi casi di emozione e stress psicofisico forte, la prevenzione risulta essere fondamentale. Essa prevede l’adozione di alcuni accorgimenti importanti come bere molta acqua, evitare assolutamente di trattenere le urine, rispettare una corretta igiene intima, indossare assorbenti e biancheria di cotone, mantenere in buona salute la flora batterica vaginale e regolarizzare l’intestino.
In caso invece ci si trovi già vittima di un attacco di cistite, niente paura! Basta seguire il trattamento adeguato. In genere le donne temono la cistite in questa particolare fase della loro vita perché la cura che viene solitamente prescritta è a base di antibiotici, molti dei quali non sono compatibili con l’allattamento. Inoltre, affinché vi siano alte probabilità che funzioni, la terapia antibiotica deve essere eseguita, senza sconti, per tutto il periodo indicato dal medico, e non è sempre sicuro che alla fine non si sia soggette a recidive. Può essere allora di grande aiuto per trattare la cistite e prevenire le recidive durante il post parto e l’allattamento, assumere un monosaccaride che si chiama D-Mannosio, che facilita il distacco dei batteri dalle pareti della vescica e la loro conseguente eliminazione con il normale flusso urinario. Pur essendo uno zucchero non viene assimilato dal nostro corpo, quindi non presenta controindicazioni ed è sicuro anche per le neo-mamme ed i neonati durante la delicata fase dell’allattamento.
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