Beatrice è una donna che conosce bene la cistite. Ne ha sofferto più volte. Ripercorrendo le sue esperienze però, si è accorta che è successo sempre solo a cavallo di fasi particolari della sua vita.
Infatti, se è vero che può dispensare consigli a tante donne che scoprono questo disagio per la prima volta, è vero anche che può essere considerata la testimonianza del fatto che la cistite, così come arriva, possa migliorare e passare. Atteggiamenti che durante la fase acuta non potevano nemmeno essere presi in considerazione, tornano a poter essere considerati abitudini.
Quanti anni hai?
45
Dove abiti?
Roma
La tua esperienza dà speranza a chi soffre di cistite, ce la racconti?
Certamente.
Conosco bene la cistite, purtroppo ne ho sofferto più volte nella vita. È iniziato tutto quando avevo vent’anni. Vivevo all’estero da pochi mesi e pur inseguendo il mio sogno di musicista, soffrivo terribilmente di nostalgia. Ero quindi in uno stato psicologico ed emotivo non stabile. Vivevo in una città nordica e mi sentivo sola, ero fragile. Mi alimentavo come capitava e questo sicuramente non ha aiutato. Il primo attacco è arrivato dopo un episodio di stitichezza importante, sicuramente legato al cibo spazzatura che ingerivo. Ricordo ancora oggi il bruciore improvviso e assolutamente debilitante che mi aveva colta di sorpresa. Mi recai all’ospedale e la diagnosi fu: Escherichia Coli.
Il secondo episodio ravvicinato di cistite è arrivato pochi mesi dopo quando avevo iniziato a frequentare il mio ragazzo dell’epoca. Subito dopo i primi rapporti, sono rimasta vittima di violentissimi attacchi a mesi alterni. Iniziavo a temere di non uscirne più.
Solo in seguito, analizzando la situazione, ho capito che ero diventata un soggetto delicato per quanto riguardava le infezioni delle vie urinarie proprio perché anche psicologicamente non ero serena.
Come hai fatto a constatare questa relazione tra psiche e cistite?
L’ho capito solo parecchio tempo dopo quando ho ripercorso gli anni in cui soffrivo di cistite indagandone i motivi scatenanti. Questi ultimi erano effettivamente stitichezza, rapporti sessuali, idratazione insufficiente ecc ecc, ma in realtà la causa principale che ritrovavo come comune denominatore è sempre stata un mio disagio interiore.
Infatti il secondo periodo in vita in cui ho sofferto di cistite è stato una decina di anni dopo, intorno ai miei trent’anni, quando stavo per sposarmi. L’attacco si è poi prolungato anche in viaggio di nozze. Ero molto stressata perché nonostante fossi sicura di fare la scelta giusta, l’idea di legarmi per tutta la vita a una sola persona mi creava un’ansia notevole. Inoltre l’organizzazione, la festa, la fusione delle due famiglie, che tra l’altro non sono mai andate molto d’accordo, mi aveva agitata. La sera prima del mio matrimonio infatti, sono stata poco bene, era tornata la mia nemica numero uno. Sapendo già con chi avevo a che fare, sono riuscita a tenerla a bada, ma poi, come anticipato sopra, si è ripresentata in viaggio di nozze. Per fortuna l’ho debellata bevendo una quantità d’acqua quasi esagerata, ricordo che un giorno ero riuscita ad assumere addirittura 6 litri. D’altronde eravamo in Africa e mi sono dovuta arrangiare come potevo.
Poi?
Poi, scoprendo che la vita da sposata era in effetti identica alla vita che avevo prima, mi sono tranquillizzata e anche la cistite mi ha lentamente abbandonata. All’epoca non avevo collegato il mio disagio psicologico alla cistite.
Infine, l’ultima volta che ho sofferto di un’infezione urinaria è stato dopo il primo parto cesareo d’urgenza, avevo 32 anni. Pensavo fosse stata causata dal catetere, che sicuramente ha irritato la zona. Ero tanto emozionata quanto preoccupata e stanca, e sicuramente quella stanchezza devastante mi aveva debilitata.
Oggi sono 13 anni che non ho più avuto episodi di cistite.
So che potrebbe tornare, ma so anche che sarei capace di gestirla. Non temo più che non passi. Nel mio caso è sempre stata un po’ lo specchio della mia anima. Il simbolo di una preoccupazione. Risolvendosi quella, guariva anche l’infiammazione.
Fai qualcosa per prevenirla?
Sì, quando mi accorgo di vivere dei momenti particolarmente stressanti o di attraversare preoccupazioni sia sul lavoro che a casa, assumo il D-Mannosio. Lo prendo per un paio di mesi proprio durante il periodo più critico per tutelare il mio apparato urinario. È davvero un valido rimedio, mi aiuta moltissimo a tenere la vescica pulita.